Google Trends – Scopri come rimanere sempre aggiornato sui trend topic!

Sfrutta la grandi potenzialità insite in Google Trends.

Chi con il web ci lavora conosce bene l’importanza di analizzare con cura e in modo efficace i cosiddetti trend topic. Vediamo insieme come usare al meglio lo strumento di google trends

Google Trends è un software gratuito, utilizzabile da chiunque, pubblicato dallo stesso Google con il quale possiamo analizzare su specifici grafici gli argomenti, suddivisi per keyword, più consultati sul web in un determinato ambito territoriale e temporale.

Ad un primo sguardo la schermata di Google Trends presenta una serie di grafici con cui vengono riassunti gli argomenti più cliccati del giorno, che di ora in ora subiscono variazioni in ordine crescente di visualizzazione, ma cerchiamo di vedere insieme come funziona nella pratica Google Trends!

Per utilizzare il software gratuito Google  è sufficiente digitare nella stringa di ricerca una specifica keyword cosa da ottenere tutti i dati circa la sua frequenza di ricerca all’interno di uno specifico periodo di tempo, i picchi di visualizzazione e le sue fasi di flessione durante un periodo che può variare da 1 a 5 anni, con aggiornamenti costanti di ora in ora.

Cosa sono i trend topic di Google Trends?

I trend topic sono una funzione fondamentale nella vita di Google Trends, particolarmente apprezzata da chi come noi trascorre ore a studiare strategie seo e a sistemare testi scritti per meglio indicizzare le pagine di un sito web.

I Trend Topic sono gli argomenti più cliccati del giorno, utilissimi per creare una campagna di web marketing efficace cosi aumenterà il volume di traffico sui propri social network, blog e siti web grazie a un piano editoriale mirato alle tendenze del web del momento.

Dove possiamo analizzare i Trend Topic?

I trend topic possono essere analizzati direttamente nella schermata principale di Google Trends.
Qui infatti troviamo tutte le notizie principali della giornata aggiornate minuto per minuto, in ordine decrescente.
Ancora non troviamo quello che desideriamo? Nessun problema, Google  ci permette infatti anche di utilizzare dei filtri cosi da suddividere la ricerca su gruppi specifici di interesse.

Per utilizzare Google Trends è necessario abbonarsi a qualche servizio online? Rilasciare dati personali?

Nulla di tutto ciò. Per sfruttare le, davvero, tante, potenzialità di Goolge Trends è sufficiente andare sul sito https://trends.google.it/trends/ e cominciare cosi ad analizzare i dati delle keywords sulle quali si scegli di lavorare.


 

Contenuti video – L’importanza dei video nella comunicazione odierna

Secondo Forbes, l’uso dei Contenuti video sarà il trend principale che caratterizzerà il marketing in questo 2017

Solo pochi anni fa, un contenuto testuale di alta qualità era tutto quello che si poteva desiderare per migliorare il proprio web marketing.

Oggi però, per poterci considerare ancora dei vincenti e non farsi tagliare fuori dal mercato c’è sempre più bisogno di implementare la nostra strategia di comunicazione con video e info-grafiche.

Dalla regola aurea del “mobile friendly” al consiglio del “Video First”.Sempre più brand infatti sembrano aver compreso l’importanza di un approccio video first e hanno cominciato ad inserire dei video al centro della loro strategia di content marketing.

Quelli video sono, infatti, tra i contenuti più versatili su cui un azienda o qualsiasi altro soggetto business possa far affidamento. Sono, del resto, come fanno notare dal Content Marketing Institute, immediatamente condivisibili sui principali social network e in grado di assicurare il maggior numero di interazioni rispetto a qualsiasi altra tipologia di post.

Quali sono le aziende leader nel panorama del content video marketing?

I risultati migliori in assoluto? Da una nostra analisi del mercato italiano i risultati migliori sembrano essere quelli ottenuti da Red Bull. Con il 13% di tutti i contenuti digitali in formato video e 21 tag aziendali su 29 coperti da almeno uno di questi.

Sono video che incarnano i valori del brand già nelle scelte di regia e fotografia e che sviluppano, tutti, varianti narrative dell’iconico claim “Red Bull ti mette le ali”.

Per quali ragioni dobbiamo implementare la nostra strategia con dei contenuti video?

Le ragioni sono evidenti. In primo luogo basta considerare l’importanza ricoperta da Youtube nel mondo. L’azienda con sede a San Bruno in California è oggi il 2 ° più grande motore di ricerca al mondo dopo Google.

In secondo luogo non possiamo che ricordare come i video hanno 53 volte più probabilità di presentarsi nella prima pagina dei risultati di ricerca, aumentando il tasso di conversione dei nostri contenuti di quasi il 300%.

Inoltre i video hanno la preziosa caratteristica di essere immediatamente fruibili, veloci, chiari, e semplici da realizzare e da montare, anche se per ottenere un prodotto di qualità è consigliabile chiedere consiglio ad un video maker.



Strumenti di pagamento online per commercianti “Paypal, carta di credito, Postepay”

 

Paypal, carta di credito, Postepay: tutte le caratteristiche dei principali strumenti di pagamento online

Dopo un iniziale periodo di smarrimento, anche gli italiani sembra che stiano cominciando ad apprezzare la possibilità di effettuare acquisti online.

Secondo gli ultimi studi infatti si stima che in Italia siano almeno 14 milioni gli acquirenti on line, un settore che registra una crescita del 13,5% rispetto a pochi mesi fa per un controvalore di circa 11 miliardi di euro di fatturato.

Certo anche se in crescita, i pagamenti online, come il paypal, in Italia sono visti ancora con un occhio, forse, eccessivamente critico. Gli italiani infatti, a leggere le ultime ricerche effettuate, si fidano ancora poco delle carte di credito e degli strumenti online.

Quali sono i metodi di pagamento online più gettonati: breve guida tra Paypal, carta di credito, Mobile Payment ecc…

La carta di credito è oggi sicuramente il metodo di pagamento online tra i più utilizzati dagli italiani. Garantisce praticità e sicurezza. Da qualche tempo sono inoltre disponibili alcune particolari tipologie di carte di credito adatte agli acquisti online. In commercio si possono infatti trovare carte di credito ricaricabili dove il proprietario caricherà solo un certo quantitativo di denaro da poter utilizzare.

Un strumento sicuro anche in caso di frode perché il malintenzionato potrà rubare solo l’eventuale credito residuo. Le banche ultimamente forniscono anche delle speciali carte di credito dedicate allo shopping online che permettono di creare delle carte di credito virtuali funzionanti per una sola transazione e con somme di denaro limitate da usare per gli acquisti sicuri.

Paypal e strumenti di pagamento online
PayPal è un sicurissimo sistema di pagamento online sempre più utilizzato e apprezzato dagli internauti. Il funzionamento di PayPal è molto simile a quello di un normale conto corrente. Aperto un account sarà infatti possibile inviare e ricevere denaro, effettuare bonifici e acquistare online. Il punto di forza delle transazioni con Paypal è sicuramente un altissimo coefficiente di sicurezza online.

Nel caso infatti non dovesse arrivare la merce acquistata o per altri e diversi motivi si dovesse ricevere un prodotto differente da quello acquistato, PayPal rimborserà totalmente il prezzo pagato. Per ricevere il rimborso sarà sufficiente seguire poche e semplice regole aprendo una contestazione entro 45 giorni dalla data d’acquisto. Il futuro di PayPal sarà caratterizzato da nuovi servizi sempre più user oriented, tra cui la recente possibilità di richiedere una carta di credito, con bassissimi costi di gestione, ricaricabile da utilizzare per lo shopping. Curiosamente, PayPal, essendo di proprietà di eBay, per una questione di concorrenza, non viene accettata ovunque. Per esempio, proprio per questioni di concorrenza, questa forma di pagamento non viene accettata su Amazon.

Mobile Payment.
La nuova frontiera dello shopping online è rappresentato dal Mobile Payment, uno strumento con cui è possibile effettuare degli acquisti pagando direttamente dal proprio smartphone. Gli acquisti possono venire effettuati online attraverso applicazioni dedicate come quelle di eBay o di Amazon oppure nei negozi fisici utilizzando il telefono come carta di credito. In questo secondo caso per effettuare il pagamento, il proprio smartphone dovrà essere dotato di tecnologia NFC (Near Field Communication) che dialogando con speciali POS in possesso agli esercenti concluderà la transazione.



I fondi Ue per liberi Professionisti 2017: come aggredire il mercato sfruttando i finanziamenti europei …

Realizzazione sito internet, pubblicità, content marketing… cosa tutto possiamo fare utilizzando i fondi Ue per liberi professionisti ?

A seguito delle Raccomandazioni Europee, un emendamento approvato dal Governo ha equiparato le libere professioni alle imprese. La novità permetterà a migliaia di liberi professionisti italiani di apportare importanti migliorie alle proprie strategie commerciali. Sulla base di questa decisione i liberi professionisti e le partite iva italiane possono ora accedere, indipendentemente dalla forma giuridica, ai fondi Ue per liberi professionisti 2014-20120.

Accedere a questi importanti strumenti finanziari, significherà quindi poter ottenere in modo facilitato, finanziamenti per l’innovazione, lo sviluppo tecnologico, la competitività

Come si presenta la domanda di finanziamento per i fondi Ue per liberi professionisti ?

Per presentare la domanda di finanziamento fondi strutturali UE per i professionisti, gli interessati devono verificare sul sito della Regione di residenza l’apertura del bando, i requisiti di partecipazione, le tipologie di spese ammesse, il tipo di agevolazione concessa se per esempio si tratta di un contributo a fondo perduto o altro tipo di incentivo e sostegno, e verificare le modalità con le quali presentare l’istanza e la documentazione richiesta ed infine, la scadenza del bando.

Attraverso la partecipazione al bando regionale, il professionista può avere la possibilità di ottenere un contributo a fondo perduto, pari al 50% delle spese ammesse, da un minimo di 1.500 euro ad un massimo di 20.000 euro.

Sono ammesse a contributo le spese strettamente connesse all’avvio e al funzionamento dei primi tre anni di attività professionale, sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda ed entro la scadenza del triennio.

fondi Ue per liberi professionisti

Quali sono le spese ammesse? Cosa è possibile finanziare una volta ottenuto l’accesso ai fondi ue per liberi professionisti ?

Spese per acquistare le attrezzature tecnologiche finalizzate all’impianto e allo svolgimento dell’attività;
Arredi;
Beni strumentali, attrezzature informatiche, software, realizzazione sito internet, attivazione e mantenimento PEC;
Sistemi di sicurezza come impianti di allarme, telecamere, cassaforte. Tali spese, non possono essere effettuate per l’abitazione principale.
Costi per la partecipazione ad eventi come fiere, congressi, manifestazioni nazionali ed internazionali;
Strategie pubblicitarie si diversi canali, marketing, comunicazione;
ristrutturazione dei locali adibiti o da adibire all’attività professionale;
Adempimenti di legge per l’avvio dell’attività professionale;
Locazione locali adibiti all’attività, per un limite massimo di 10.000 euro e per 1 anno;
Spese per ottenere garanzie, fideiussione per un limite massimo di 2mila euro;
Oneri per operazioni di microcredito: interessi e spese istruttoria al massimo 1000 euro.

Quando e dove presentare il modulo domanda per accedere ai contributi previsti dai fondi ue per i liberi professionisti ?

I liberi professionisti interessati possono presentare la domanda per la concessione del contributo al massimo 2 volte nell’arco del triennio, fino all’ammontare massimo di 20 mila euro. I 3 anni decorrono dalla data di attribuzione del numero di Partita IVA da parte dell’Agenzia delle Entrate.

La domanda inoltre, deve essere presentata prima prima dell’avvio del piano di spesa di bollo da 16 euro, alla Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, ricerca e università, utilizzando il seguente modulo domanda finanziamenti professionisti.



hashtag

Hashtag – Cosa sono quale importanza hanno e come si usano

Il web è nato libero, è tale pensiamo che debba rimanere.

Ma avere una strategia per l’uso degli Hashtag può portare reali benefici alla Vostra attività commerciale.

La nuova piattaforma di Linkedin apre agli Hashtag e dichiara guerra alla vecchia concezione di LinkedIn come ad un deposito di curricula inerti” a darne notizia, tra gli altri, Riccardo Scandellari su Skande, vero punto di riferimento per eserciti di web marketers, e, per chiunque veda nel web un opportunità di crescita e sviluppo professionale.

Chi sta utilizzando in queste ore la nuova newsfeed ha certamente notato che le parole precedute dal cancelletto sono diventate di colore blu, come fossero link. Cit. Riccardo Scandellari

Tutto bello, tutto interessante, per noi che con certi concetti siamo ”costretti” a confrontarci quotidianamente. Ma spesso noi operai digitali scordiamo che il mondo è molto più vasto della formattazione della nostra pagina di word. La fuori, sono centinaia di migliaia, gli utenti che degli hashtag non solo non “sanno bene che farsene” ma addirittura non sanno neppure cosa sono gli hashtag!

E allora direte voi? Allora prima di parlare dell’importanza dei cancelletti (si per noi nativi analogici quello era il nome con cui chiamavamo quello strano simbolo) nello sviluppo di un determinato social network sarà il caso di definire meglio il concetto stesso di hasthtag e di come sia corretto utilizzarli a seconda del canale web e social che decidiamo di utilizzare per promuovere un determinato prodotto.
Nella comunicazione digitale gli hashtag sono estremamente importanti, un modo semplice e sicuro per condividere un determinato argomento. Certo è possibile utilizzare il web e i social anche senza sapere cosa sono gli hashtag ma saperlo, fidatevi, potrebbe aiutarvi nello stendere la vostra strategia social, o per lo meno vi aiuterà a tenere più ordinato il vostro profilo aziendale.

Gli hashtag, resi popolari da Twitter, sono delle parole “calde” precedute dal simbolo #. Una bandierina che suddivide e raggruppa le persone attorno ad un determinato argomento di discussione. Nati come una caratteristica di Twitter, oggi sono molti i social network che li utilizzano: Pinterest, Instagram, Tumblr, Google+, ora Linkedin e non ultimo Facebook, infatti invogliano gli utenti ad ampliare la propria esperienza social con l’utilizzo degli Hashtag.

Dopo aver tentato di definire che cosa sono gli Hashtag proviamo ora a chiarire per quale motivo è importante usare correttamente gli Hashtag.

Ovviamente non tutto il mondo digitale deve necessariamente essere popolato da esperti, la verità, è che non c’è nulla di male nell’usare casualmente un Hashtag. Il web è nato libero, è tale pensiamo che debba rimanere. MA … si c’è sempre un MA dietro le soluzioni troppo facili, avere una solida strategia dietro al loro utilizzo può portare reali e concreti benefici alla Vostra attività commerciale. Gli Hashtag sono strumenti preziosi sia in fase di analisi , ottimi per filtrare le conversazioni ed individuare i topic rilevanti sui social media, sia in fase operativa, perfetti per promuovere prodotti, brand e coinvolgere utenti, consumatori o partecipanti ad un evento. Abbiamo detto che un Hashtag è una semplice parola seguita dal segno “cancelletto”. Ma creare un buon hashtag, che magari possa anche diventare virale, potrebbe essere più difficvile a farsi che a dirsi. Utilizzarne troppi infatti, o peggio, scegliere le keywords sbagliate e non a tema, può essere dannoso, oltre che rappresentare un inutile spreco di energie. Un semplice consiglio però, può essere quello di scegliere i vostri hashtag di modo che:

• siano parole facili da pronunciare e da ricordare;
• il vostro Hashtag deve essere per quanto possibile una parola unica e originale, ancora meglio se caratterizzante il vostro brand.

Consigli pratici su come utilizzare gli hashtag nei principali social media

Non tutti i social media sono uguali, questo dovrebbe essere già chiaro. Esistono infatti social espressamente pensati e dedicati al mondo della fotografia, altri che strizzano l’occhio ad un uso più giornalistico, altri ancora invece sembra che stiano diventando sempre di più delle piattaforme commerciali. I social sono tanti, molti più di quelli che elenchiamo a seguire, con differenze più o meno marcate a seconda dell’area geografica e del target che vogliamo raggiungere, ma con un piccolo sforzo è possibile tentare di mettere nero su bianco alcuni consigli generali per utilizzare proficuamente gli hashtag su Twitter, Facebook, Linkedin, Google+, Instagram, Pinterest.

Twitter: uno o due Hashtag per ogni post
Facebook: due o massimo tre all’interno di un esauriente testo introduttivo.
Linkedin: uno per post è sufficiente ma in tanti, sopratutto nell’ultimo periodo, stanno sviluppando strategie simili a quelle utilizzate su Facebook.
Google Plus: secondo diversi consulenti non c’è un numero minimo e massimo di hashtag da utilizzare sulla piattaforma di Big G. Alcuni consigliano di inserire un gruppo di hashtag tematici alla fine di ogni post
Instagram: fino a dodici hashtag per immagine. Come per gli altri ovviamente risulta di vitale importanza la coerenza con l’argomento trattato.
Pinterest: secondo molti colleghi, la strategia migliore sarebbe quella di inserirli all’interno della descrizione dell’immagine, senza usarne un numero eccessivo, un po’ come per le ricette “quanto basta”